Ancora oggi per noi la cucina mediterranea rappresenta un vero e proprio stile di vita. Stagionalità, territorio, sementi antiche, rapporti diretti con i nostri onesti e preziosi contadini danno vita alla nostra magica dispensa giornaliera.
La panella super proteica, la profumata caponata, l’estiva pasta che taddi, la parmigiana co pani, la Norma che ha soli 4 ingredienti ed è capolavoro, le calde zuppe di legumi che ti cunottano (in inverno), colorate insalate che danno freschezza per poi perdersi tra scacce, scacciate, cudduruni, pani, focacce, tavola calda a tinchitè (che vuol dire in abbondanza), biscotti per ogni festa e momento e gli innumerevoli dolci che da nord a sud continuano ad alzare la glicemia del nostro bel paese.
Queste tipiche e tradizionali pietanze che stagionalmente ruotano nei nostri menù soddisfano i temutissimi vegani, gli attenti intolleranti al glutine e i diffidenti onnivori. Non serviamo né carne, né (ormai) pesce, ma questa non è mai stata né una mediaglia, né un limite: chi ci ha assaggiati lo ha capito benissimo.
Insomma, la Cucina mediterranea è nata per mettere d’accordo e dare piacere ai diversi palati e noi continuiamo a sentirci grati e ispirati senza dover scegliere altre etichetta se non appunto “Cucina Mediterranea“.